SITO NON UFFICIALE BY MICHELA A.
TESTI DI FRAGILE
Mai nessuna meraviglia
potrà più toccarmi
mai nessuna
comprensione potrà mai guarirmi
mai nessuna punizione
sarà più severa
mai nessuna condizione
sarà mai più vera
Se il mio cuore avesse
fiato correrebbe ancora
e invece resta lacerato
dentro una tagliola
quale grado di stupore
potrei superare
quale tipo di dolore
potrei consumare
Non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
È un altare di ricordi
questa stanza nera
sacro luogo di promesse
per la vita intera
quanto nitido rancore
dovrò cancellare
quale livido silenzio
dovrò sopportare
Non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
Non ho più te, sono
fragile perché
non ho più te, sono
fragile perché
non ho più te
Sono fragile perché sono un nido
caduto
sono fragile perché non ho più te
sono fragile perché sono seta nel
fuoco
sono fragile perché non ho più te
Non ho più te, sono
sola al mondo
non ho più te, buio più
profondo
non ho più te, sono
sola al mondo
non ho più te, buio più
profondo
(ed. Il Ponte s.r.l.)
Batteria: Lele Melotti
Basso: Tony Levin
Chitarre elettriche, acustiche, slide: Piero
Fabrizi
Tastiere e programmazione: Pietro Cantarelli
Occhi neri occhi neri
assoluti e sinceri
occhi amati e sognati
occhi desiderati
La
bellezza è cattiva
la mia
strada non ci arriva
e il
mio amore non sa perché
Occhi neri e distanti
calamita e diamanti
occhi belli e impazienti
due sparvieri vibranti
Che ti
lasciano muto
tramortito, seduto
e non
riesci a capire perché
Occhi senza ritorno se ne va un altro giorno
occhi senza parole io li guardo passare
finirà questa neve questo inverno sarà breve
e il coraggio magari verrà
Occhi neri occhi neri
assoluti e sinceri
occhi attesi e cercati
occhi sconsiderati
La
bellezza è cattiva
la mia
mano non ci arriva
ed io
ancora non so bene perché
Occhi senza ritorno è arrivato il mio giorno
occhi senza parole io non so più aspettare
scioglierò questa neve questo aprile sarà breve
e il mio amore lo ricorderà
Scioglierò questa neve il dolore sarà lieve
e il mio amore lo ricorderà
Scioglierò questa neve il dolore sarà lieve
e il mio amore mi ringrazierà
(ed. Il Ponte s.r.l.)
Batteria: Elio Rivagli
Basso: Tony Levin
Chitarra elettrica: Piero Fabrizi
Pianoforte: Danilo Rea
Tastiere e programmazione: Pietro Cantarelli
Organo Hammond: Giovanni Boscariol
Archi scritti da: Piero Fabrizi e Fio Zanotti
arrangiati e diretti da: Fio Zanotti
London Session Orchestra
Orchestra Leader: Gavin Wright
Quelli
siamo noi,
guarda che
zampe possenti
che denti,
che schiena
quelli
siamo noi
guarda che
fame e che velocità.
Siamo
toccati dal mondo
senza
fortuna né sventura
corri
bello e ridi con tutti i denti
corri, che
fottere la terra
non sarà
bene né male... mai più.
Quelli
siamo noi
guarda che
occhi e che pelle di cuoio
guarda che
bestie, che muscoli duri
che
rincorsa e che polvere
corri che
siamo noi.
Santa
madre dell'incertezza
prega per
questo repertorio umano
che non ha
più calze né scarpe
né caldo,
né freddo
la giostra
accelera i suoi giri
e basta
niente alla gente...
per cadere
giù
senza
fortuna e sventura
né bene,
né male, né caldo, né freddo
corri
bello... che quelli siamo noi
quelli
siamo noi, amore mio
quelli
siamo noi
(ed. Il
Volatore s.r.l.)
Batteria:
Lele Melotti
Contrabbasso elettrico: Tony Levin
Chitarra
acustica, elettrica, e-bow: Piero Fabrizi
Pianoforte: Danilo Rea
Tastiere:
Pietro Cantarelli
Programmazione: Piero Fabrizi e Pietro Cantarelli
Come
mi vuoi? (Paolo Conte)
Come
mi vuoi?
cosa
mi dai?
dove
mi porti tu?
How do you want me
what do you give me
where do you drag me?
Dammi un sandwich e un po'
di indecenza
e
una musica turca anche lei
metti forte che riempia la stanza
d'incantesimi spari e petardi
ehi,
come mi vuoi?
Che
si senta anche il pullman perduto
una
volta lontano da qui
e
l’odore di spezie che ha il buio
con
quei due dentro al buio abbracciati
ehi,
come mi vuoi?
How do you want me
what do you give me
where do you drag me?
Come
mi vuoi?
cosa
mi dai?
dove
mi porti tu?
Dammi un
sandwich e un po' di indecenza
e
una musica turca anche lei
metti forte che riempia la stanza
d'incantesimi spari e petardi
ehi,
come mi vuoi?
Che si senta
anche il pullman perduto
una
volta lontano da qui
e
l'odore di spezie che ha il buio
con
quei due dentro al buio abbracciati
ehi,
come mi vuoi?
How do you want me
what do you give me
where do you drag me?
(ed.
Publishing Sugarmusic/L’Alternativa)
Batteria: Elio Rivagli
Contrabbasso: Franco Testa
Pianoforte: Danilo Rea
Tastiere: Pietro Cantarelli
Fisarmonica: Fio Zanotti
Percussioni: Rosario Jermano
Cori: Lalla Francia, Giulia Fasolino, Piero Fabrizi
Archi scritti, arrangiati e diretti da: Fio Zanotti
London Session Orchestra, O. Leader: Gavin Wright
L'Assenza (Piero Fabrizi)
Sarai distante o sarai vicino
sarai più vecchio o più ragazzino
starai contento o proverai dolore
starai più al freddo o starai più al sole
Conosco un posto dove puoi tornare
conosco un cuore dove attraccare
Se chiamo forte potrai sentire
se credi agli occhi potrai vedere
c'è un desiderio da attraversare
e un magro sogno da decifrare
Conosco un posto dove puoi tornare
conosco un cuore dove attraccare
Piovono petali di girasole
sulla ferocia dell'assenza
la solitudine non ha odore
ed il coraggio è un'antica danza
Tu segui i passi di questo aspettare
tu segui il senso del tuo cercare
C'è solo un posto dove puoi tornare
c'è solo un cuore dove puoi stare
(ed. Il Ponte s.r.l)
Batteria: Elio Rivagli
Basso: Tony Levin
Chitarra acustica ed elettrica: Piero Fabrizi
Oboe: Mario Arcari
Programmazione e tastiere: Pietro Cantarelli
Percussioni: Rosario Jermano
L’uccisione d
Dolly del mare profondo
figlia di minatori
si leva le scarpe e cammina sull’erba
insieme al figlio del figlio dei fiori
E fanno la solita strada
fino al cadavere del grillo
la luna impaurita li guarda passare
e le stelle sono punte di spillo
E mentre le lancette camminano
i due si dividono il fungo
e intanto mangiando ingannano il tempo
ma non dovranno ingannarlo a lungo
Infatti arriva Babbo Natale
carico di ferro e carbone
il figlio del figlio dei fiori lo uccide
con un coltello e con un bastone
E Dolly gli pulisce le mani
con una fetta di pane
le nuvole passano dietro la luna
e da lontano sta abbaiando un cane
E la neve comincia a cadere
la neve che cadeva sul prato
e in pochi minuti si sparse la voce
che Babbo Natale era stato ammazzato
Così Dolly del mare profondo
e il figlio del figlio dei fiori
si danno la mano e ritornano a casa
tornano a casa dai genitori
(ed. BMG Ricordi s.p.a.)
Grancassa e tamburelli: Elio Rivagli
Contrabbasso elettrico: Tony Levin
Chitarre acustiche 6 e12 corde: Piero Fabrizi
Tastiere: Pietro Cantarelli
Violoncello: Luciano Girardengo
Il Pescatore (F. De André,
G. P. Reverberi, F. Zauli)
All’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un’avventura
E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva “ho sete, ho fame”
E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro le spalle un pescatore
Dietro le spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all’ombra di un cortile
vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino
Ma all’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
E aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
(ed. BMG Ricordi s.p.a.)
Batteria: Elio Rivagli
Basso: Franco Testa e Pier Michelatti
Chitarre acustiche 6 e12 corde: Piero Fabrizi
Piano elettrico: Danilo Rea
Sax soprano: Maurizio Giammarco
Organo Hammond: Giovanni Boscariol
Tastiere: Pietro Cantarelli
Percussioni: Rosario Jermano
Cori: Lalla Francia, Giulia Fasolino, Piero Fabrizi
L’altra
metà (Notte di guerra in Europa) (P. Fabrizi)
E la testa mi gira
e le gambe non reggono più
in questa immensa galera
piove cenere e non vedo più
i miei occhi si perdono
e i miei anni non contano più
amore mio
Ma è la terra che gira
sotto un cielo di immobile blu
il mio corpo respira
e non c’è niente che valga di più
e non c’è niente che penso
che non pensi e non senti anche tu
amore mio
amore non più mio
povero amore mio
povero amore non più mio
Io non so più chi sono
e il mio nome non mi aiuterà
e non ho più perdono
ne paura di uscire di qua
seguirò il tuo profumo
e il tuo viso mi illuminerà
amore mio
amore non più mio
povero amore mio
povero amore non più mio
Anima semplice finirà
questa tempesta di polvere
anima semplice volerà
questa nerissima cenere
Sarai per sempre l’altra metà
dei miei milioni di cellule
sempre per sempre l’altra metà
di quel che resta da vivere, da vivere
da vivere
Questa notte infinita
tra i capelli ti nasconderà
e cercherai con le dita
nel tuo cuore diviso a metà
scaverai tra i ricordi
e la mia voce ti risuonerà
amore mio
amore non più mio
povero amore mio
povero amore per sempre mio
(ed. Il Ponte s.r.l.)
Batteria: Lele Melotti
Basso: Pier Michelatti
Chitarre elettriche ed e-bow: Piero Fabrizi
Organo Hammond: Giovanni Boscariol |
Tastiere: Pietro Cantarelli
L’uomo di polvere (Ilaria
Scala, Piero Fabrizi)
Sono l’uomo che guarda passare
la polvere sulla strada
ogni motore che sa dove andare
io lascio che ci vada
Sto su una sedia di paglia che dondola
oppure appoggiato al muro
non giro la testa a guardare il passato
e nemmeno il futuro
Non riconosco macchine e moto
non riconosco i motori
a me interessa la polvere bassa
che resta anche dopo i rumori
Non mi ricordo di avere un amico
forse ne ho avuto uno
finché è durata non parlavamo
ma mi sedeva vicino
Pochi son quelli che passano a piedi
e chiedono a me dove andare
io gli rispondo “quella che vedi
è l’unica strada da fare”
E vanno avanti anche se sono stanchi
la testa che guarda il cammino
finché nel sole diventano bianchi
e il loro cappello un puntino
e il loro cappello un puntino
Quando la sera vado a dormire
mi sento vuoto di sogni
mi sdraio l’anima e per non pensare
mi metto a contare i ragni
Cosa mi resta di questa mia vita
è polvere sul cappello
polvere in tasca e dentro le scarpe
polvere nel cervello
polvere nel cervello
(ed. Il Ponte s.r.l.)
Batteria: Lele Melotti
Basso: Pier Michelatti
Chitarre: Piero Fabrizi
Piano elettrico: Danilo Rea
Tastiere: Pietro Cantarelli
Programmazione:
Pietro Cantarelli e Piero Fabrizi
Tamburi addizionali: Lele Melotti ed Elio Rivagli
TESTI BELLE SPERANZE ( PIERO
FABRIZI) cd BELLE SPERANZE
Stancamente
sto qui ad aspettare / un'altra estate di belle speranze / e di belle di
bianco vestite davanti ai caffè. / Niente storie importanti / poca voglia
di andare lontano / aspettando una piccola mano che passi da qui / ma
l'amore, l'amore l'amore, l'amore dov'è / ma l'amore, l'amore l'amore,
l'amore non c'è / in questa vita che passa, come un onda leggera sulle
braccia. / Aspettando la prossima luna / conto i passi di questo mio cuore
/ e reggo sguardi di poche parole e di poca poesia / e raccolgo pensieri
pesanti / e non parlo per farli volare / guardo gli occhi degli altri
guardare con curiosità / ma l'amore, l'amore l'amore, l'amore dov'è / ma
l'amore, l'amore l'amore, l'amore non c'è / in questa vita che passa / e
accarezza leggera le mie braccia. / Santa fortuna che vegli sugli uomini
senza virtù / bella signora che sfiori ed illudi e non torni mai più /
apri le braccia stanotte non farmi aspettare non più / e fa che sia
bellezza e amore e amore fai che sia / e lasciati toccare prima di andar
via. / Stancamente rimango a guardare / questa estate di belle speranze /
e di belle e di bianco vestite davanti al caffè / davanti al
caffè.
SALLY DA CERTE
PICCOLE VOCI
(V. Rossi - T. Ferro - V. Rossi)
Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per
terra / Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra / Sally
ha patito troppo, / Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso! /
Sally è già stata punita / per ogni sua distrazione o debolezza / per ogni
candida carezza / data per non sentire l'amarezza! / Senti che fuori piove
/ senti che bel rumore. / Sally cammina per la strada sicura / senza
pensare a niente / ormai guarda la gente / con aria indifferente. Sono
lontani quei momenti / quando uno sguardo provocava turbamenti / quando la
vita era più felice / e si potevano mangiare anche le fragole / perchè la
vita è un brivido che vola via / è tutto un equilibrio sopra la follia /
sopra la follia ! / Senti che fuori piove, / senti che bel rumore. / Ma
forse Sally è proprio questo il senso, il senso / del tuo vagare / forse
davvero ci si deve sentire / alla fine un po' male! / Forse alla fine di
questa triste storia / qualcuno troverà il coraggio / per affrontare i
sensi di colpa / e cancellarli da questo viaggio / per vivere davvero ogni
momento / con ogni suo turbamento. / E come se fosse l'ultimo! / Sally
cammina per la strada leggera / ormai è sera / si accendono le luci dei
lampioni / tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni. / Ed un
pensiero le passa per la testa / forse la vita non è stata tutta persa /
forse qualcosa si è salvato / forse davvero non è stato tutto sbagliato /
forse era giusto così! / Eh e forse, ma forse, ma sì! / Cosa vuoi che ti
dica /senti che bel rumore.
IL CULO DEL
MONDO cd GENTE COMUNE
(C. Veloso - A. Lamberti - P.
Fabrizi)
Furto Stupro Ratto
Putrido Fetido Sequestro / aggettivo sdrucciolo in "U" / cupa curva
dell'occulto / è il culo del mondo questo posto / crimine stupido,
criminale solo / sostantivo comune, il frutto spurio riluce / alla
sott'ombra disumana dei linciatori / Questo paese triste / nell'epoca più
sporca / composto e decomposto / da gruppi di linciatori.
APRI LA BOCCA (e fai
fuoco)
(L.De Crescenzo - L.Gemma)
Senti il ritmo
indiavolato
dei pensieri che avvertono che
questo è l'istante
di
spaccarsi le mani anche se
Vedi gli occhi che si abituano
a
guardare nel sangue di chi
non si risparmia
e cerca il sole anche
dove non c'è
Apri la bocca e fai fuoco
brucia la calma che
hai
apri la bocca e dai fiato
usa la forza che hai.
Se fai
male il male torna
qui lo sanno e nessuno lo fa
non ti stupire di
chi ride beato di se.
Se anche il naso ti si abitua,
a sentire
l'odore che c'è
difendi il corpo
e cerca il sole anche dove non
c'è.
Apri la bocca e fai fuoco
brucia la calma che hai.
Apri
la bocca e dai fiato
usa la forza che hai.
Apri la bocca e fai
fuoco
brucia la calma che hai.
Apri la bocca e dai fiato
falli
sentire indifesi.
CRAZY BOY CD GENTE COMUNE 1994
(S. Bersani - P.
Fabrizi)
Crazy Boy oggi fa
la mummia / gira attorno alla sua colonna / nel palazzo del museo. / Sono
figlio di un egiziano / muratore e un po' faraone / che si chiama
Scarabeo. / Le pozzanghere e le nuvole vanno via col sole / Crazy Boy
resiste fuori, fermo non si muove / aspetta immobile gli sbadigli e il
sonno del custode / finalmente è fatta e lui si infila nel portone e
sale... / Crazy Boy come prima mossa / si presenta a una grande statua /
che gli chiede "Dove vai?" / Vado dritto per questa strada / così finta e
dimenticata / vado dove sono i miei / Le pozzanghere e le nuvole sono di
cartone / i palazzi con la luna sopra sono un'illusione / e intanto è
notte / si anneriscono tutti i corridoi / ma c'è una stella accesa / solo
per Crazy Boy. / Crazy Boy nello spazio greco / crede di essere in un
presepio / di giganti muse e Dei / tutte in fila messe dietro un vetro /
ci sono maschere di ogni tipo / neri, bianchi e tu chi sei. / Le
pozzanghere e le nuvole corrono verso il mare / Crazy Boy ha ancora molti,
troppi vetri da lavare / e in mezzo al traffico / salta in piedi sul suo
straccio per volare / su quella stella accesa / stella di Crazy
Boy.
QUELLO CHE LE DONNE
NON DICONO RACCOLTA LE CANZONI E
RACCOLTA 77/87
(E. Ruggeri - L. Schiavone)
Ci fanno compagnia certe lettera
d'amore / parole che restano con noi, / e non andiamo via / ma nascondiamo
del dolore / che scivola, lo sentiremo poi, / abbiamo troppa fantasia, e
se diciamo una bugia / è una mancata verità che prima o poi succederà /
cambia il vento ma noi no / e se ci trasformiamo un po' / è per la voglia
di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi, / siamo così /
è difficile spiegare / certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai
trovare qui, / con le nostre notti bianche, / ma non saremo stanche
neanche quando ti diremo ancora un altro "si". / In fretta vanno via della
giornate senza fine, / silenzi che familiarità, / e lasciano una scia le
frasi da bambine / che tornano, ma chi le ascolterà... / E dalle macchine
per noi / i complimenti dei playboy / ma non li sentiamo più / se c'è chi
non ce li fa più / cambia il vento ma noi no / e se ci confondiamo un po'
/ è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare / ancora con noi.
/ Siamo così, dolcemente complicate, / sempre più emozionate, delicate , /
ma potrai trovarci ancora quì / nelle sere tempestose / portaci delle rose
/ nuove cose / e ti diremo ancora un altro "si", / è difficile spiegare /
certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui, / con le
nostre notti bianche, / ma non saremo stanche neanche quando ti diremo
ancora un altro "si". /
AH
CHE SARA' CHICO BYARQUE DE HOLLANDA
CD DI TERRA E DI VENTO 1989
[I. FOSSATI]
Ah che sara' che sara' che vanno sospirando nelle alcove
che
vanno sussurando in versi e strofe che vanno combinando in fondo
al
buio
che gira nelle teste e nelle parole che accende candele
nelle processioni
che va parlando forte nei portoni e grida nei mercati
che con certezza
sta nella natura nella bellezza quel che non ha
ragione ne mai ce l'avra'
quel che non ha rimedio ne mai ce l'avra'
quel che non ha misura.
Ah che sara' che sara' che vive nell'idea di
questi amanti che cantano
i poeti piu' deliranti
che giurano i
profeti ubriacati che sta sul cammino dei mutilati
e nella fantasia
degli infelici che sta nel dai e dai delle meretrici
nel piano
derelitto dei bambini ah che sara' che sara'
quel che non ha decenza ne
mai ce l'avra'
quel che non ha censura ne mai ce l'avra' quel che non
ha ragione.
Ah che sara' che sara' che tutti i loro avvisi non potranno
evitare
che tutte le risate andranno a sfidare che tutte le campane
andranno a
cantare
e tutti i figli insieme a consacrare e tutti i
figli insieme a purificare
e i nostri destini ad incontrare perfino il
Padre Eterno da cosi' lontano
guardando quell'inferno dovra' benedire
quel che non ha governo ne mai
ce l'avra'
quel che non ha vergogna
ne mai ce l'avra' quel che non ha giudizio.
Ah che sara' che sara' quel
che non ha governo ne mai ce l'avra'
quel che non ha vergogna ne mai ce
l'avra' quel che non ha giudizio.
Ah che sara' che sara' quel che non
ha governo ne mai ce l'avra'
quel che non ha vergogna ne mai ce l'avra'
quel che non ha giudizio.
GLI
AMANTI CD DI TERRA E DI
VENTO 1989
(E. Ruggeri - R. Cocciante)
Si incontrano, spariscono, come persone vive
lasciate per la strada / si cercano, si vogliono, fingono di capire, poi
non ci sono più / e passa un po' di tempo, passa / nasconde i suoi colori
e porta via / perplessità silenzi e nostalgia / confonde certe idee e se
ne va / nel domani che ci cambierà / nel futuro. / Si stringono, si
guardano, credono di morire, / e accada quel che accada / si inseguono, si
sfuggono / vogliono continuare, poi non ci sono più / ma resta, ogni
sapore resta, / ogni respiro, piccola bugia, / ricordi , mutamenti, e
fantasia, rimangono con noi / solo quà, nel domani che è vicino già, / e
lentamente si trasformerà nel presente. / Gli amanti sono favole / da
raccontare piano ..
ASCOLTA L'INFINITO
(Enrico Ruggeri & Piero Fabrizi) CD DI TERRA E DI VENTO
1989
POTREMO
ANCORA GIOCARE LA PARTITA DEL TEMPO
MAGARI COLORARE QUALCHE
CARTOLINA
E NELLE NOTTI FUTURE BUTTARCI VIA
TENERE IL CUORE LONTANO
DA OGNI NOSTALGIA
E QUESTA VOGLIA DI CALDO CHE ARRIVA PIANO
E QUESTA
SETE DI VITA CHE PRENDE LA MANO
AVREMO TAVOLI PIENI DI PERSONE
CONTENTE
E FUORI DEI MOTORI PIENI DI BENZINA
E L'OCCASIONE DI VIVERE
FANTASIE
E DI NASCONDERE PICCOLE MALINCONIE
MA LA PAURA LA NOIA
RITORNANO PIANO
LA SOLITUDINE PORTA COSI' LONTANO
COM'E' DIFFICILE
DIRE TUTTO QUELLO CHE SENTO
TUTTE LE PICCOLE GRANDI VERITA'
ED OGNI
MOVIMENTO CHE MI CAMBIERA'
E CAMMINARE COSI' NELL'INFINITO CHE HO
DENTRO
CHE SI MODIFICA E CERCA LIBERTA'
E CHIEDE DI CAPIRE QUELLO
CHE SARA'
SE PARLI PIANO PUOI SENTIRLO GIA'
ASCOLTA
L'INFINITO
VEDREMO CASE TRADITE DAL PASSARE DEGLI ANNI
CI
SEMBRERANNO PICCOLE DIMENTICATE
RITROVEREMO DISCORSI CURIOSITA'
E
QUEL DOLCISSIMO MALE CI ACCAREZZERA'
MA NON AVREMO PAROLE PER DIRE
DOV'E'
E L'ABITUDINE PORTA COSI' LONTANO
NON E' POSSIBILE DIRE TUTTO
QUELLO CHE ACCENDE
TUTTE LE DEBOLI E FORTI SIMMETRIE
CHE LASCIANO
NELL'ANIMA LE POESIE
E QUELLA PARTE DI NOI CHE L'INFINITO
NASCONDE
CHE CI MODIFICA E VUOLE VERITA'
E SA COMUNICARE QUELLO CHE
SARA'
SE GUARDI DENTRO PUOI VEDERLO GIA'
ASCOLTA
L'INFINITO.
BAIA SENZA VENTO
(Fossati) CD
DI TERRA E DI VENTO 1989
Stiamo qui
incantati io e te
meravigliati di aspettare
bloccati
a valutare
la meraviglia
di queste poche ore
su questo tanto mare.
Ah, se
non ci fosse da osservare
che poi e' cosi per tutti, sempre
uguale
per quanto ingegnoso sia
il suo farsi aspettare
non e' che
un momento
al suo passare.
Ma un finale andrebbe guardato
sempre
dalla sponda di un letto
e riletto cento volte in cento
anni
fino a poterne parlare senza affanni.
Un amore andrebbe
sorvegliato sempre
da una porta di casa
e richiamato cento volte in
un minuto
e protetto con le mani dagli inganni
protetto con gli
occhi dagli anni.
Quando le piu' grosse ferite
non riescono piu' a
fare male
che dignita', che meraviglia
lo possiamo guardare
e'
quello il nostro amore
al suo finale.
Vedi, le strade di qui un
tempo
saranno state pece e sassi
e il vociare della gente
copriva
il silenzio del mare, copriva
guardala invece adesso questa
baia senza vento
com'e' tranquilla, com'e' reale
e come lo stiamo
vivendo il nostro amore
al suo finale.
Eh, si che un finale andrebbe
guardato sempre
dalla sponda del mare
e ricordato cento volte in
cento anni
fino a poterci pensare senza affanni
fino a poterci
pensare senza affanni.
Un amore andrebbe sorvegliato sempre
da una
porta di casa
e richiamato cento volte in un minuto
e protetto con
le mani dagli inganni
protetto con gli occhi dagli anni
protetto con
gli occhi.
Guardala invece adesso
questa baia senza
vento.
CAFFE' NERO
BOLLENTE FIORELLA
MANNOIA 1981
(Cavallo - De
Cola)
E ammazzo il tempo bevendo caffe' nero bollente
in questo
nido scaldato gia' dal sole paziente
ma tu che smetti alle tre, poi
torni a casa da me
tu che non senti piu' niente, mi avveleni la
mente!
Un filo azzurro di luce scappa dalle serrande
e cerco invano
di inventare qualcosa in mutande
un'automobile passa o una mosca vola
bassa
mi ronza, gira, gira, ma sbaglio la mira.
Vorrei cercare
qualche cosa da fare fuori
e camminare senza orgoglio, darsi a un
rubacuori.
Ma io come Giuda so vendermi nuda
la strada conosco,
attirarti nel bosco
attirarti nel bosco, attirarti...
Voci di strada
all'orecchio, tutto e' poco eccitante
in questo inverno colore caffe'
nero bollente
ammazzo il tempo cosi' ma scappero' via di qui
da
questa casa galera che mi fa prigioniera.
Con gli occhi chiusi a mille
miglia per conto mio
odio la sveglia che mi sveglia, oh mio Dio!
Ma
io come Giuda so vendermi nuda
da sola sul letto mi abbraccio, mi
cucco
malinconico digiuno senza nessuno!
Io non ho bisogno di te, io
non ho bisogno di te
perche' io non ho bisogno delle tue mani, mi basto
sola!
E ammazzo il tempo bevendo caffe' nero bollente
in questo nido
scaldato orami da un sole paziente
che brucia dentro di me, che e'
forte come il caffe'
un pomeriggio cosi', oh no, non voglio star
qui!
E poi mi fermo per guardarmi un istante
le smagliature della
vita sono tante!
Un ballo in cucina e sono ancora bambina
un pranzo
da sposa e buttero' giu' qualcosa
e questa voglia che non passa, mentre
dentro bussa...
Io non ho bisogno di te, perche' io non ho bisogno di
te (2 v.)
CAMICIE ROSSE ( Massimo
Bubola) GENTE COMUNE 1994
Quando la luna arriva a
Genova
e la mia lettera da te
li sara' quasi estate
mentre qui
l'inverno arrivera'
e con l'inverno un altro anno passera'
a Torino
si dice che sei un banbito
e che stai andando alla deriva
su un
battello a difendere il confine uruguayano
con un esercito che parla
initaliano
camicie rosse, all'avventura
in una nuvola di
bandiere
camicie rosse cosi nessuna
delle ferite si puo' vedere
a
volte il coraggio e' come la fame
che parti randagio per terre
lontane
e mangi pane e lacrime e le lacrime sono acqua salata
che
piu' ne bevi e meno ti disseta
e a volte il coraggio e' di
ritornare
senza aver fatto fortuna dall'altra parte del mare
per
inseguire una stella che gira gira ti riportera'
a menare le mani per
la liberta'
camicie rosse, all'avventura
in una nuvola di
bandiere
camicie rosse cosi nessuna
delle ferite si puo'
vedere
signora fortuna che brilli di notte
che ci mostri la strada e
ci insegni le rotte
proteggi questa flotta di studenti e di
sognatori
aggiungi al firmamento i nostri mille cuori.
CHE
VITA SARAI ( Massimo Bubola & Piero
Fabrizi) GENTE COMUNE
1994
E' la luce di altri giorni che fiorisce questa sera
e' il
rumore dei ricordi come insetti a primavera
son le voci delle stanze
che mi fermo ad ascoltare
sono le immagini che porto dentro me
si
sciolgono e si disperdono in fondo all'anima
e' la curva dell'estate
sulla strada di frontiera
e' la neve sui ciliegi e' la mia casa di
ringhiera
sono sogni e cicatrici sono lacrime e radici
le parole che
nascondo dentro me
scorrono e si confondono in fondo all'anima
fin
dentro l'anima
vita vita che vita sarai
che saremo che sara' di
noi
in questo tempo che non basta mai
vita vita che vita
sarai
chiudo gli occhi e non so dove mi porterai
dove mi
porterai
e tu parlami con gli occhi e tu leggimi col cuore
porta il
carro dei miei sogni oltre questo temporale
troppa gente che non dice
troppa gente che non tace
nelle strade che percorro dentro me
vagano
e si disperdono in fondo all'anima
fin dentrol'anima
vita vita che
vita sarai
che faremo che farai di noi
per tutto il tempo che al
tempo darai
vita vita che vita sarai
guarda indietro e non
so
non so tu dove andrai
vita vita che vita sarai
che
saremo che sara' di noi
in questo tempo che non basta mai
vita vita
che vita sarai
chiudo gli occhi e non so dove mi porterai
dove mi
porterai.
COME SI
CAMBIA RACCOLTA LE CANZONI E RACCOLTA
77/87
(Piccoli - Pareti)
Un pomeriggio della vita
ad aspettare che
qualcosa voli
indovinare il viso di qualcuno
che ti passa
accanto
tornare indietro
un anno un giorno
per vedere se per caso
c'eri
e sentire in fondo al cuore
un suono di cemento
mentre ho
gia' cambiato uomo
un'altra volta
Come si cambia
per non
morire
come si cambia
per amore
Come si cambia
per non
soffrire
come si cambia
per ricominciare
Con gli occhi verdi e
brillantina
sei tu il duemila certo che verra'
acida e' la
pioggia
sopra le mie spalle nude
e dentro un taxi nella
notte
avere freddo e non sapere dove
sopra un letto di bottiglie
rotte
strapazzarsi il cuore
e giocare a innamorarsi come
prima
Come si cambia
per non morire
come si cambia
per
amore
Come si cambia
per non soffrire
come si cambia
per
ricominciare
Quante luci dentro
ho gia' spento
quante volte gli
occhi
hanno pianto
quante mie incertezze
ho gia' perso, o
no...
Come si cambia
per non morire
come si cambia
Sentire il
soffio della vita
su questo letto che tra poco vola
toccarsi il
cuore con le dita
e non aver paura
di capire che domani
e' un
altro giorno
Come si cambia
per non morire
come si cambia
per
amore
Come si cambia
per non soffrire
come si cambia
per
ricominciare
Come si cambia
per non morire
come si
cambia...
per amore
GIOVANNA
D'ARCO ( F. De
Gregori) GENTE COMUNE 1994
Tutto questo campo di grano non
ancora maturato
tutto questo bel campo non ancora tagliato
e questo
sole che splende sulla mia testa di soldato
tutto questo bel sole che
scende non e' ancora passato
ah se ti avesso trovato
ah se ti avesso
cercato
in quelle scatole cinesi che chiamano cuore
e negli sguardi
accesi che si chiamano amore
in questa notte infinita ma che sta per
finire
in quest'acqua da bere che ho chiesto in ginocchio
ma che
tarda a venire
ah, se piovesse un poco
solamente un poco
pero' ho
visto la Francia dalla terra al mare
e sulla punta della mia lancia un
uomo impallidire e tremare
e le colombe e i serpenti e gli sciocchi ed
il rosso ed il nero
e questo l'ho cantato con la voce che
avevo
pero' ho visto il mio destino la mia stella di
ragazza
sanguinare e bagnarsi sotto la mia corazza
e dicono che una
notte abbia sentito una canzone
una voce che mi chiamava e sapeva il
mio nome
e sapeva il mio nome
Tutto questo campo di grano non ancora
maturato
tutto questo bel campo non ancora attraversato
e
questa luna chemuore sulla mia testa da soldato
e questo cielo che
cambia colore, questo cammino segnato
ah se avessi
guardato
pero' ho vistola Francia dalla neve al mare
e sul
piatto della bilancia la mia vita pesare
e le colombe e i serpenti e
gli sciocchi ed il rosso ed il nero
e questo l'ho cantato con la voce
che avevo
pero' ho visto il mio destino la mia stella di
ragazza
sanguinare e bagnarsi sotto la mia corazza
e dicono che una
notte abbia sentito una canzone
una voce che mi chiamava e sapeva il
mio nome.
I
DUBBI DELL'AMORE ( Enrico Ruggeri
& Gigi Schiavone) CANZONI PER PARLARE 1988
Se una mattina io
mi accorgessi che con l'alba sei
partito
con le tue valigie verso un'altra vita
riempirei di
meraviglia la citta'.
Ma forse dopo un po'
prenderei ad organizzarmi
l'esistenza
mi convincerei che posso fare senza,
chiamerei gli amici
con curiosita'
e me ne andrei di qua.
Cambierei tutte le
opinioni
e brucerei le foto
con nuove convinzioni
mi
condizionerei
forse ringiovanirei
e comunque ne uscirei
non so
quando, non so come.
Ma se domani io,
mi accorgessi che ci stiamo
sopportando
e capissi che non stiamo piu' parlando,
ti guardassi e
non ti conoscessi piu';
io dipingerei
di colori i muri e stelle sul
soffitto,
ti direi le cose che non ti ho mai detto,
che pericolo la
quotidianita'
e la tranquillita'.
Dove sei, come vivi
dentro,
c'e' sempre sentimento
nel tuo parlare piano
e nella tua
mano
c'e' la voglia di tenere quella mano nella mia.
Tu dormi e non
pensare
ai dubbi dell'amore
ogni stupido timore
e' la prova che
ti do
e rimango
e ti cerco
non ti lascio piu'
non ti lascio
piu'
non ti lascio.
I
TRENI A VAPORE ( Ivano
Fossati) I TRENI A VAPORE
1992
IO LA SERA MI ADDORMENTO
E QUALCHE VOLTA SOGNO
PERCHE' VOGLIO SOGNARE
E NEL SOGNO STRINGO I PUGNI
TENGO FERMO IL
RESPIRO E STO AD ASCOLTARE
QUALCHE VOLTA SONO GLI ALBERI D'AFRICA A
CHIAMARE
ALTRE NOTTI SONO VELE PIEGATE A NAVIGARE.
SONO UOMINI E
DONNE PIROSCAFI E BANDIERE
VIAGGIATORI VIAGGIANTI DA SALVARE
DELLE
CITTA' IMPORTANTI MI RICORDO MILANO
LIVIDA E SPROFONDATA PER SUA STESSA
MANO.
E SE L'AMORE CHE AVEVO NON SA PIU' IL MIO NOME
E SE L'AMORE
CHE AVEVO NON SA PIU' IL MIO NOME
COME I TRENI A VAPORE COME I TRENI A
VAPORE
DI STAZIONE IN STAZIONE E DI PORTA IN PORTA
E DI PIOGGIA IN
PIOGGIA DI DOLORE IN DOLORE
IL DOLORE PASSERA'.
COME I TRENI A
VAPORE COME I TRENI A VAPORE
IL DOLORE PASSERA'.
IO LA SERA MI
ADDORMENTO
E QUALCHE VOLTA SOGNO PERCHE' SO SOGNARE
E MI SOGNO I
TAMBURI DELLA BANDA CHE PASSA
O CHE DOVRA' PASSARE
MI SOGNO LA
PIOGGIA FREDDA E DRITTA SULLE MANI
I RAGAZZI DELLA SCUOLA CHE
PARTONO
GIA' DOMANI.
MI SOGNO I SOGNATORI CHE ASPETTANO LA
PRIMAVERA
O QUALCHE ALTRA PRIMAVERA DA ASPETTARE ANCORA
FRA UN
BICCHIERE DI NEVE
E UN CAFFE' COME SI DEVE
QUEST'INVERNO
PASSERA'.
E SE L'AMORE CHE AVEVO NON SA PIU' IL MIO NOME
E SE
L'AMORE CHE AVEVO NON SA PIU' IL MIO NOME
COME I TRENI A VAPORE COME I
TRENI A VAPORE
DI STAZIONE IN STAZIONE E DI PORTA IN PORTA
E DI
PIOGGIA IN PIOGGIA DI DOLORE IN DOLORE
IL DOLORE PASSERA'.
IL CIELO
D'IRLANDA ( Massimo
Bubola) I TRENI A
VAPORE 1992
Il cielo d'Irlanda e' un oceano di nuvole e luce
il cielo
d'Irlanda e' un tappeto che corre veloce
il cielo d'Irlanda ha i tuoi
occhi se guardi lassu'
ti annega di verde e ti copre di blu
ti copre
di verde e ti annega di blu.
Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e
di lana
il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
il cielo
d'Irlanda e' un gregge che pascola in cielo
si ubriaca di stelle di
notte e il mattino e' leggero.
Dal Donegal alle isole Aran
e da
Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia viaggiando con zingari o
re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda e' dentro
di te.
Il cielo d'Irlanda e' un enorme cappello di pioggia
il cielo
d'Irlanda e' un bambino che dorme sulla spiaggia
il cielo d'Irlanda a
volte fa il mondo in bianco e nero
ma dopo un momento i colori li fa
brillare piu' del vero.
Il cielo d'Irlanda e' una donna che cambia
spesso d'umore
il cielo d'Irlanda e' una gonna che gira nel sole
il
cielo d'Irlanda e' Dio che suona la fisarmonica
si apre e si chiude con
il ritmo della musica
si apre e si chiude con il ritmo della
musica.
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al
Connemara
dovunque tu stia ballando con zingari o re
il cielo
d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda e' dentro di
te.
Dovunque tu stia bevendo con zingari o re
il cielo d'Irlanda e'
dentro di te
il cielo d'Irlanda e' dentro di te.
IL
TEMPO NON TORNA PIU' ( P. FABRIZI & E.
RUGGERI) CANZONI PER PARLARE
1988
SPESSO LE NOSTRE GIORNATE SI COMPLICANO
MENTRE LE
PERPLESSITA' RIMANGONO QUI
E CI SI SPOSTA LONTANO
IN UN ORIZZONTE
PIU' STRANO
E I CONTI GIA' FATTI NON TORNANO MAI
IL TEMPO NON TORNA
PIU' E IERI NON ERI TU
OGGI CHI SEI ?
COS'E' CHE CAMBIA LA VITA IN
NOI
E QUELLO CHE ADESSO HAI DOMANI NON LO VORRAI
SPESSO LE NOSTRE
COSCIENZE CI MORMORANO
FRASI CHE POI NASCONDIAMO DENTRO DI NOI
E CI
SENTIAMO COLPITI
PER COME VENIAMO CAMBIATI
PAROLE NASCOSTE NON
ESCONO MAI
NO, IL TEMPO NON TORNA PIU'
E FORSI RIMANI TU
CON
QUELLO CHE HAI
COS'E' CHE GRIDA NASCOSTO IN NOI
STANOTTE NON
DORMIRAI
MA NON CAPIRAI
NO, IL TEMPO NON TORNA PIU' E IERI NON ERI
TU
OGGI CHI SEI ?
VEDI, IL TEMPO NON TORNA PIU'.
L'AIUOLA RACCOLTA '77/'87 COME
SI CAMBIA
(Mogol - M. Lavezzi)
Assomiglia un po' a te, ma
il mio uomo e' nessuno
e' al tuo posto ma poi, prende il posto chi
c'e'.
Perche' tu mi lasci sola? Chissa' perche' fai cosi'.
Perche'
fai morir l'aiuola?
Io mi arrangio e cosi' sopravvivo
ugualmente
senza amore si sa, ci si pente pero'...
Perche' tu mi
lasci sola? Perche' non mi dai di piu?
Perche' fai morir
l'aiuola?
Eppure indivisibili andremo via cosi'
legati da un anello
che e' fumo e quindi vola
perche' fai morir, perche' fai morir
l'aiuola.
Se ti cerco ci sei, poi ritorni un fantasma
io lasciarti
vorrei, ma so gia' che non so.
Ormai sono mezza mela e l'altra meta'
sei tu.
Perche' tu mi lasci sola?
Eppure indivisibili andremo via
cosi'...
Perche' tu mi lasci...
Eppure indivisibili...
Perche'
fai morir l'aiuola.
L'ALTRA MADRE GENTE COMUNE 1994
Un altro giorno passa via
e ti ritrovi
ancora
lungo la stessa ferrovia
che ti colora il mondo e gli
attimi
come un fuoco di paglia che da
il calore che ti
avvolge.
Non puoi tornare indietro piu'
nemmeno lo vorresti
non
ti ricordi chi sei tu
ma non avresti niente in cambio no
tu non
avresti nemmeno
la gente che trovi nella notte
si ferma il tempo
sulla strada
per tutto il tempo che vorrai
e ti nascondi !
Domani
accada quel che accada
e' gia' cosi lontano il mondo
ma tra un
istante dormiro'
con l'altra madre che io ho
non c'e' risposta ne'
perche'
ma solo voglia e crampi
alla mattina coi caffe'
fuori di
casa inciampi subito
nella caccia al tesoro
ma c'e' quella medesima
domanda
e il tempo dolcemente sale
come una bianca funivia
che ti
percorre
come un lontano carnevale
era cosi veloce il mondo
io
non avevo fretta no
un'altra madre aspetta
c'e' un'altra madre che
io ho.
Si ferma il tempo sulla strada
per tutto il tempo che
vorrai
e ti nascondi
domani accada quel che accada
e' gia' cosi
lontano il mondo
ma tra un istante dormiro'
con l'altra madre che io
ho.
LA LETTERA CHE NON SCRIVERO' MAI CANZONI
PER PARLARE 1988
Il tempo
scorre e sta venendo sera
ti sto cercando con la fantasia
con una
specie di felicita'
sto gia' pensando a te.
Tra le diverse direzioni
prese
verso paesi irraggiungibili
ed io nascosta tra le mie
difese
sto ricordando te.
E se l'immagine e' confusa
il tuo
colore non sbiadisce
e sta parlandomi di te
questa giornata che
finisce qui.
Domani cambiano l'arredamento
e forse cambio lentamente
io
ma dentro a questo nuovo mutamento
ho gia' nascosto
te.
Oggetti qui disordinatamente
dovrei decidermi a buttarli
via
ma qualche cosa misteriosamente
mi riporta a te.
Una finestra
che si chiude
ma sto guardando tra le tende
e mi sorprende la
citta'
che ti cerca come faccio io;
e se il cervello prende il
sopravvento
nasconde voci da buttare via
ma tira un vento che
conosco gia'
mi sembra nostalgia.
LE NOTTI DI MAGGIO CANZONI PER PARLARE
1988
(I. Fossati)
Se questa e' una canzone
con cui si puo' parlare
se in
questa notte di maggio
io ti penso ad ascoltare
Certe piccole
voci
che a volte vanno al cuore
in questi momenti
con l'aria che
si muove
io conosco la mia vita
e ho visto il mare
e ho visto
l'amore
da poterne parlare
Ma nelle notti di maggio
non puo'
bastare
la voce di una canzone
per lasciarsi andare
Amore su quel
treno
che e' gia' un ritorno
amore senza rimpianto
e senza
confronto
che conosci la tua vita
ma non hai visto il mare
e non
hai l'amore
per poterne parlare
ma e' una notte di maggio
che ci
si puo'
aspettare di piu'
e se questa e' una canzone
con cui
davvero si puo' parlare
in questa sera ferita
da non lasciarsi
andare
in questa notte da soli
che non ci si puo' vedere
e non ci
si puo' contare
ma solo ricordare
io conosco la mia vita
e ho
visto il mare
e ho visto l'amore
vicino da poterlo toccare
Ma
nelle notti di maggio
non puo' bastare
la voce di una canzone
per
lasciarsi andare
Nelle notti come questa
che ci si puo'
aspettare
se non una canzone
per farsi ricordare da te
per farsi
ricordare da te
MENO MALE CHE IL TEMPORALE STA
PASSANDO
(Cavallo - Foresi)
Meno male che il
temporale sta passando
si sta colorando di luce la citta'
meno male
che il vento intanto sta cambiando
quel po' di azzurro che resiste si
aprira'.
Passa un segnale radio, meno male, lo catturo
uomini
importanti parlano del futuro
meno male che discutono, meno male, Dio
li guardi
meno male che dormo fino a tardi.
Nero su nero si fara',
nero su nero, qualcosa non va.
Meno male che nessuno si lamenta, siamo
contenti
ad ognuno un lavoro, scuole, fabbriche, monumenti
e col
nuovo progresso tutti avranno un hobby da coltivare
mi daro'
all'arredamento, non per niente ci so fare!
E le case, le case, meno
male, tutte col giardino
mi faro' due uova al tegamino!
Nero su nero
si fara', nero su nero, qualcosa non va
nero su nero, che cosa faro',
non posso dormire e allora
preghero', preghero', preghero',
preghero'
alleluja e allora e allora
preghero', preghero',
preghero', preghero'
alleluja... e allora preghero'!
Meno male che
il temporale sta passando
meno male che passa di ore in ore
meno
male che e' festa e la gente sta impazzendo
giochero' col mio
televisore.
Passa un segnale radio, meno male, lo catturo
uomini
importanti parlano del futuro
da mangiare per tutti domani prossimo a
venire
si, meno male, cosi' torno a dormire!
NON VOGLIO
CRESCERE PIU' ( I DON'T WANNA GROW UP ) GENTE COMUNE
1994
Se rimango dentro al letto
sai
non voglio crescere piu'
non e' questo il mondo adatto a
noi
non voglio crescere piu'
parlatori in compagnia
non li
ascolto piu'
troppe volte voglio andare via
ho pagato il conto e non
ci sto
non voglio crescere piu'
se c'e' un treno che non
prendero'
non voglio crescere piu'
quei progetti che non so
che
non faro' mai
io scadenze lunghe non ne ho no no
non e' la vita che
mi cambiera'non voglio crescere piu'
non e' la vostra finta
liberta'
non voglio crescere piu'
io non voglio grasso ai
fianchi
coi capelli tutti bianchi
quando il passo lento
arranca
con le gambe sulla panca
io non cresco piu'
e mentre
mamma grida con papa'
non voglio crescere piu'
e questa notte lui
non tornera'
non voglio crescere piu'
resto chiuso in casa
mia
prima di ogni nostalgia
io non voglio prato croce e cosi
sia
vedo un mondo piccolo
non voglio crescere piu'
il disegno e'
spicciolo
non voglio crescere piu'
il denaro e' il crimine
se il
lavoro e' un limite
io non voglio collezioni
niente conti delle
azioni
non coltivo un ambizione
cambio sempre convinzione
dentro
ho solo una canzone
io non cresco piu'.
NORMANDIA GENTE
COMUNE 1994
Li abbiamo visti con gli occhi
e un silenzio nel cuore
arrivare
li abbiamo visti dal nulla, apparire di notte
dal nulla del
mare
li abbiamo visti cadere in silenzio
in un volo
irreale
erano tanti e scendevano lenti come neve sul mare
ed era
pioggia battente, era fuoco, era grandine e sale
era estate, era
inverno; era un attimo eterno
eran figli all'altare
li abbiamo visti
che pena cadere come gigli sul mare
li abbiamo visti spezzati cadere
come agnelli all'altare.
PESCATORE [P. BERTOLI] RACCOLTA
77/87
(M. Negri)
Getta le tue reti
buona pesca ci sara'
canta le
tue canzoni
che burrasca calmera'
pensa pensa al tuo bambino
al
saluto che ti mando'
e tua moglie veglia di buon mattino
con Dio di
te parlo'
con Dio di te parlo'.
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che
tornera'
l'uomo mio difendi dal male
dai pericoli che
trovera'
troppo giovane son io
ed il nero e' triste colore
la mia
pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di
carezze ora.
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
poco
pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non t'ha
mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
quando la sua furia diventa
grande
e la sua onda e' un gigante
la sua onda e' un
gigante.
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornera'
quell'uomo che
sento meno mio
ed un altro mi sorride gia'
scaccialo dalla mia
mente
non indurmi nel peccato
un brivido sento quando mi guarda
e
una rosa egli m'ha dato
una rosa lui m'ha dato.
Rosa rossa pegno
d'amore
rossa rossa dalla spina
nel silenzio della notte ora
la
mia bocca gli e' vicina
no per Dio non farlo tornare
dillo tu al
mare
e' troppo forte questa catena
io non la voglio spezzare
io
non la voglio spezzare
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti
fermare
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo
pensare
e ti spazza via come una foglia al vento
che vien voglia di
lasciarsi andare
giu' leggero nel suo braccio forte
ma e' cosi
cattiva poi la morte
e' cosi cattiva poi la morte ?
Dimmi dimmi mio
Signore
dimmi che tornera'
quell'uomo che sento l'uomo
mio
quell'uomo che non sapra'
che non sapra' di me e di lui
delle
sue promesse vane
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una
storia nata gia' finita
di una storia nata gia' finita.
Pesca forza
tira pescatore
pesca non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi
giorni in mezzo al mare
mare che non t'ha mai dato tanto
mare che fa
bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per
ricominciare
e ti aspetta per ricominciare.
PICCOLA
PICCOLA FOSSATI
Piccola piccola
che aspetti il
tuo momento
piccola voce senza accento
goccia di pioggia che spegni
le parole
per paura che siamo quelle del dolore
per paura che siamo
quelle del dolore
e il dolore viene forte quando e' sera
cosi nel
mondo com'e', cosi nel mondo com'era
quando eravamo pieni di
malinconia
e tu a guardarmi ed io a scappare via
e tu a guardarmi ed
io a scappare via
piccola piccola ci vuole del talento
per avere
quegli occhi senza mai sgomento
quarto di stella che bruci le
parole
per paura che siano quelle dell'amore
per paura che siano
quelle dell'amore
piccola piccola che aspetti il tuo momento
piccolo
dolore senza mai lamento
goccia di pioggia che spegnile parole
per
paura che siano quelle dell'amore
ora lo vedi che dobbiamo
vivere
coi sentimenti che ci toccano
coi ricordi che ci
scontrano
e questi tempi che non cambiano
con le forze che
tradiscono
con le parole che non servono
certe parole che si
cantano
e dopo un poco non si cantano piu'.
PIUMETTA [I.
FOSSATI]
(I.
Fossati)
(Ed: Il Volatore - CBS Musica Publishing
Italia)
Piumetta
Che stasera conti le ore
Piumetta
Che
domani ti fanno sposare
Sola, sola non piu'
Ah, innamorata e
sola
Non piu'
Gira la gonna contro il vento
Si potesse
fermare
Gira la gonna contro il tempo
Si potesse
aiutare.
Piumetta la notte e' adatta
A contare le ore
Piumetta la
notte e' fredda
E puo' offendermi il cuore
E puo' offendermi il
cuore.
Ne avro' d tempo per aspettare
E poi tempo ancora
Mille
anni allo stesso posto
E medesima ora.
Piumetta la notte e'
adatta
A contare le ore
Piumetta la notte e' fredda
E puo'
offendermi il cuore
E puo' offendermi il cuore.
Difendi la sua
casa
Signore del Buonfine
Una casa con i Santi
E carte buone per
andare avanti
Venga l'Angelo sul Carro
La Torre, venga il Cielo
Stellato
L'Eremita, la Temperanza
Il mondo
Venga il Sole, la
Luna
Gli Amanti, la Forza, la Ruota
Vengano tutte ad una ad una
E
se saranno carte brutte
Venga la Morte ultima di tutte.
Piumetta la
notte e' adatta
A contare le ore
Piumetta la notte e' fredda
E
puo' spegnermi il cuore
E puo' spegnermi il cuore.
Difendi la sua
casa
Signore del Buonfin
VALZER (Il tempo impreciso
dell'amore)
Ci sono cose che dobbiamo sapere
ci sono cose che dobbiamo imparare
come impariamo a sentire la pioggia
nelle città straniere.
Ci vuole un'anima da camminatore,
ci vuole il fiato lungo del nuotatore,
ci vuole l'estro infantile e leggero
che ha il giocoliere,
come d'inverno quando s'alza la nebbia
e noi restiamo li a guardare,
come nei mesi quando arriva la neve
che la dobbiamo toccare.
Ci sono giochi in cui ci vuole pazienza,
devi allenarti sulla lunga distanza,
ci vuole il tempo impreciso, infinito
che richiede ogni amore.
Ci vuole insieme intelligenza e pudore,
ci vuole spinta, gentilezza e candore,
e il desiderio struggente di cielo
che muove il minatore
Come le notti quando manca la luna
e ci ostiniamo nel viaggiare,
come nei letti dove manca l'amore
ma li dobbiamo abitare.
E se non basterà
tanta strada a camminare,
e se non basterà
tanta polvere a lavare,
se non ci basterà
ce lo faremo bastare,
e se non basterà
tanta pioggia da mangiare,
e se non basterà
questo valzer a girare,
se non ci basterà
ce lo faremo bastare.
IT'S THIS LOVE BOB MARLEY
Wanna love you, and treat you right I wanna love you, every day and every night We'll be together, with a roof right over our heads We'll share the shelter, of my single bed We'll share the same room, JAH provide the bread Is this love, is this love, is this love Is this love that I am feeling (repeat) I wanna know, wanna know, wanna know now I got to know, got to know, got to know now I'm willing and able So I throw my cards on your table I wanna love you and treat you right I wanna love you, every day and every night We'll be together, with a roof right over our heads We'll share the shelter, of my single bed We'll share the same room, JAH provide the bread Is this love, is this love, is this love Is this love that I am feeling (repeat) Oh yes I know, yes I know, yes I know now (repeat) I'm willing and able So I throw my cards on your table See I wanna love you, I wanna love and treat You right, I wanna love you, every day and every night We'll be together, with a roof right over our heads We'll share the shelter, of my single bed We'll share the same room, JAH provide the bread
LA COSTRUZIONE DI UN AMORE (Ivano
Fossati)
La costruzione di un amore,
spezza le vene
delle mani,
mescola il sangue col sudore,
se te ne
rimane.
La costruzione di un amore,
non ripaga del
dolore,
e` come un altare
di sabbia in riva al
mare.
La costruzione del mio amore,
mi piace
guardarla salire,
come un grattacielo di cento piani,
o
come un girasole.
Ed io ci metto l'esperienza,
come su
un albero di Natale,
come un regalo ad una sposa,
un
qualcosa che sta li e che non fa male.
E ad ogni piano c'e`
un sorriso
per ogni inverno da passare,
ad ogni piano un
paradiso,
da consumare.
Dietro una porta un po'
d'amore,
per quando non ci sara` tempo di fare
l'amore,
per quando farai portare via
la mia sola
fotografia.
Ma intanto guardo questo amore,
che si
fa piu` vicino al cielo.
Come se dopo tanto
amore
bastasse ancore il cielo.
Sono io e sono qui e mi
meraviglia,
io qui stretto fra le mie braccia;
eh, no
son proprio io,
lo specchio ha la mia faccia.
La
fortuna di un amore
come lo so che puo` cambiare.
Dopo
si dice: "l'ho fatto per fare",
ma era per non
morire.
Si dice: "che bello tornare alla vita,
che mi
era sembrata finita;
"che bello tornare a vedere".
E
quel che e` peggio e`
che e` tutto vero
perche`...
La costruzione di un amore,
spezza le
vene delle mani,
mescola il sangue col sudore,
se te ne
rimane.
La costruzione di un amore,
non ripaga del
dolore,
e` come un altare
di sabbia in riva al
mare.
Intanto guardo questo amore,
che si fa piu`
vicino al cielo.
Come se dopo tanto amore
bastasse
ancora il cielo e...
sono io, mi meraviglia
stretto fra
le mie braccia
eh no son proprio io,
lo specchio ha la
mia faccia.
Son io che guardo questo amore,
che si
fa piu` vicino al cielo,
come se dopo tanto
amore,
bastasse e ci fosse ancora il cielo.
E tutto cio`
mi meraviglia,
tanto che se finisse adesso,
lo so, io
chiederei
che mi crollasse addosso, si'.
LUNASPINA
( I.
Fossati )
Io mi vesto
normalmente
come chi ha poca fantasia
come chi mette qualcosa
e
poi non deve andare via
mi avvicino alle persiane
sento il mondo che
fà rumore
e gli orologi di una casa
non si fermano
mai
e mi fido
facilmente
delle ombre via via
che riesco ad essere assente
e a
non cercarmi compagnia
e di notte sento bene
i ritmi del mio stesso
cuore
e le voci di una casa
non s'imparano mai.
Ho un lavoro quì
vicino
il mio lavoro non mi piace
perchè mi consuma gli occhi
e
poi mi mangia le giornate
e in tutto questo non vedere
in tutto
questo non ricordare
in tutto questo non amare
io sono quì che
vivo
io no, io no, io
no, io no
io non ho terre da sognare
io non ho voci da seguire
io
sono quì che aspetto
io no, io no, io no, io no
io non ho lettere da
spedire
non ho parole da imparare
per cantarle sola
come tarda questa
notte
la mia lunaspina
venga giù alla finestra
quella luce
bambina
venga giù dal silenzio
mia cara compagnia
coi miei
muscoli stanchi
son quì che aspetto
eh no, eh no, eh
no, eh no
io ne avrei terre da sognare
ne avrei di voci da
seguire
io non è vero che aspetto
eh no, eh no, eh no, eh no
io
ne avrei lettere da spedire
ne avrei parole da imparare
per non
cantarle da sola
eh no, io no, io
no, io no
io ne avrei dette di parole
io non l' ho amato il mio
dolore
io non è vero che aspetto
eh no, eh no, eh no, eh no
ne ho
gridate di parole
e non l' ho amato il mio dolore
e adesso canto
sola
come se fosse
facile convincersi
a non ridere troppo di sè.
MAMMA FRAGOLA (Mogol Lavezzi)
L'hai voluto
per riavere lui
è il tuo gesto adesso è un bimbo grande
ormai
il passato non conta più
conta solo un futuro uomo
e tu.
Oh la tenera rinascita
l'erba nuova che
ricopre noi
in po’ triste un poco ironica
questa nuova
sfida dentro gli occhi tuoi.
Che ti guardano
impassibili
"mi hai voluto e adesso dimmi che
vuoi"
mamma cara mamma fragola
spremi il succo dagli
tutto quel che puoi.
Oh la tenera rinascita
una
forza irresistibile
che ricopre i nostri errori e
poi
cresce sulla nostra vita.
Che rinuncia a difendersi
perché
nuova gioia di vivere trova in te
perché ricco tu
sei di egoismo e di vita.
Oh sorridi mamma
fragola
il tuo seme cresce forte sai
la piantina già si
arrampica
su quel grande muro candido.
Oh sorridi
mamma fragola
che tra le foglie oramai
occhieggia il
sole su di noi
la piantina già si arrampica
e il suo
destino che và
rinforza le radici
guarda, corre in
bici
insieme son felici
ora è giunto anche il suo
momento
chiude la sua casa
bacia la sua
sposa
il bambino ecco la sorpresa.
Oh sorridi mamma
fragola
il tuo succo non si spreca mai
oh sorridi mamma
fragola
NOI DUE
noi due abbiamo vissuto solo per noi
due la ns casa,la ns vita il ns amore, noi due ci siamo isolati pazzi di
felicità, noi due ci siamo negati sempre ogni libertà,credimi ci siamo
creati una prigione di malinconia dove ci siamo ubriacati di piacere e di
monotonia, noi 2 noi 2 che pazzi siamo stati, noi 2 noi 2 ci siamo
consumati, ci siamo bruciati col fuoco acceso da noi.. ora è spento è
inutile soffiarci sù è inutile/ No questa sera non voglio. non toccarmi o
mi farai morire dimmi che senso avrebbe adesso far l'amore invece di
dormire, credimi io mi sento vuota,ma è un vuoto che non puoi riempire noi
2 non sai parlare d'altro,ma perchè continui a non capire...noi 2 noi 2 ci
siamo consumati noi 2 noi 2 siamo pietrificati... la ns casa stà
diventando un museo. resta pure a custodirlo se ti và io vado via io
ricomincio a vivere........... .....
MOMENTO DELICATO ( Mario
Lavezzi)
Vuoto nel cuore
ma dove sei finita
tu
dentro un pigiama
ormai non reagisco
più
La mia vita è una prigione sai
porte aperte,ma
non esco mai
è un momento delicato
un destino
incattivito
o i cattivi siamo stati noi
Ho baciato
un altro uomo sai vuoto nel cuore
ho capito che così non và ma
dove sei finita tu
E' un momento delicato
qualche
cosa è già cambiato
o sciupiamo qualche cosa noi
Che
peccato che peccato
questa vita è un magazzino
abbandonato
desolato
sopra un muro ho scritto accidenti
a te.
Sempre settembre
questa luce opaca non
riscalda più
morde l'orgoglio
chiedo scusa,ma per primo
tu
E un momento delicato
un destino
incattivito
o i cattivi siamo stati noi.
Che peccato
mi spiace tanto sai
che peccato , ma è capitato
questa
casa è un magazzino abbandonato
desolato sopra un
muro
ho scritto accidenti a te.
NON
SONO UN CANTAUTORE
(P.
Fabrizi)
Non sono
un cantautore, sono l'inganno, il candore
sono un attore, un santo, una
balia senza prole
sono fiato e parole, un insieme di fiori e
pistole
sono contorto, distorto, sono un cuore in corto
cammino
e vivo capovolto, dissoluto e dissolto
sono la felicità che mi hai dato
e poi tolto
sono la felicità che mi hai dato e poi tolto
Sono un
calcio sotto il banco, un pugno dritto sui denti
sono il veleno cromato
di mille serpenti
Sono carne e cervello, sangue caldo e sudore
ma
sono quanto mi basta e non ho più bisogno
di nessun pudore
Sono
un diavolo elettrico, e scrivo bianco su nero
suono da Dio e riprendo
il mio canto sincero
canto di un torbido amore, canto del bene e del
male
del buio del mio cuore del rosso dolore
del buio del mio cuore
del rosso dolore
del buio del mio cuore del rosso dolore
Tra
cielo e terra, paradiso e guerra
il mio destino si dividerà, il mio bel
nome e la mia faccia
chi la ricorderà
chi la ricorderà
Non
sono un cantautore, questo è logico
Non sono un cantautore, questo è
logico
saluto tutti senza inchino e vado via sfumando
Non sono un
cantautore, questo è logico
saluto tutti senza inchino e vado via
sfumando
IL FIUME E LA
NEBBIA
(D.Silvestri)
Qui non è
successo niente
e non credo cambierà
e non è colpa della gente
è
il cielo grigio che c'è qua
è questa nebbia che confonde
e che
ci inghiotte sempre un po'
e con amore ci nasconde
in una parola è
il Po
E' per colpa di quel fiume se io sono ancora qui
perchè un
giorno c'era un ponte che univa gli argini
mentre adesso questo fiume
in fondo è tutto ciò che ho
e tra diecimila anno è sempre qui che
aspetterò
Perchè in fondo il mare ha un lato
un solo lungo lato
blu
e anche lo sguardo più allenato
non può vederne mai di
più
mentre chi vive accanto a un fiume
anche se è grande come
qui
vede benissimo il confine
e non può credere ai
miracoli
E' per colpa di quel fiume se io sono ancora qua
perchè
un giorno su quel ponte mi fermai a metà
e quest'aria che mi opprime in
fondo è tutto ciò che ho
fino a quando l'altro lato dei miei sogni
perderò
Qui non è successo niente
e non credo cambierà
come
quest'acqua tra le sponde
non si ferma, ma in realtà
non ha mai
cambiato il senso
e del resto come può
a quel mare io ci penso
ma
mi fa paura... un po'.
AL FRATELLO CHE NON
HO
(D.Silvestri)
Avere vent'anni,
non è mica facile
ci vuole una vita per imparare
ci vogliono giorni
passati a combattere
e lunghissime notti per recuperare
ci vuole
una testa di legno, perchè inciampare è più facile
ed un cuore di
stagno da rimodellare
ci vogliono sogni più duri di
un'incudine
perchè la solitudine li può schiacciare
Al fratello
che non ho
potrei spiegare mille trucchi per soffrire meno
il
fratello che non ho
almeno non farebbe come me
Chissà se anche
mio padre mi vedeva così
perso in inutili battaglie con nemici
invisibili
e se capiva e non poteva dirmi
"vivile almeno tu, queste
angoscie magiche che non tornano più"
ma dico:
avere vent'anni
non sarà mica semplice
ci sono troppi minuti da non sprecare
ci sono
certezze di burro che resistono ai secoli
e tanti dubbi di marmo da
sgretolare
Al fratello che non ho
potrei spiegare mille trucchi
per soffrire meno
il fratello che non ho
almeno non farebbe come
me.
NATI IERI
(P.
Fabrizi)
Ed è un continuo scrutarsi
è un continuo spostarsi di lato
sui fianchi
ad evitare disagi e paure
che vagano come coltelli mai
stanchi
e questo eterno vestirsi di scuro
per meglio incontrare di
sera la luna
...di sera la luna
Si sogna poco la notte
molto
di più si sogna do giorno
ci si alza in volo guardando due occhi
o
guardando nel cuore antico del mondo
ma sono i soliti duri
atterraggi
ad annullare i nostri poveri cuori
siamo nati siamo
nati ieri
siamo nati siamo nati ieri
siamo nati siamo nati ieri
e
ieri tu dov'eri e ieri tu non c'eri
E non ci sono certezze
ma
cieli enormi e insperate carezze
e si combatte una vita
normale
inseguendo l'amore o un diverso finale
rimane il peso di
pochi ricordi
o l'illusione di crederci furbi
siamo nati siamo
nati ieri
siamo nati siamo nati ieri
siamo nati siamo nati ieri
e
ieri tu dov'eri e ieri tu non c'eri
siamo nati siamo nati ieri
e
ieri tu dov'eri e ieri tu non c'eri
IL
MIRACOLO
(P. D'Argenio - F. Mesolella -
M. Tronco - P. Servillo)
Tempo, l'angelo mi disse
lascia il tempo
la tua vita adesso è soltanto un momento
il tuo
miracolo strano.
Fermo, fermo e senza avere testimoni
la tua vita è
guardare il mondo da fermo
ecco il tuo paradiso.
Passa Rosa in
città
ogni faccia affaccerà
il mondo gira la testa.
Passa Rosa in
città
il mondo si fermerà.
Oggi fallo oggi disse e non
domani
non sarebbe lo stesso è già cronaca adesso
il mio miracolo
strano.
Spero, spero che riesca e non ci credo
chiamerei tutto il
mondo a vedere e sentire
io lo potrei raccontare.
Passa Rosa in
città
ogni faccia affaccerà
il mondo gira la testa.
Passa Rosa in
città
il mondo si fermerà.
Tempo, l'angelo mi disse hai perso il
tempo
la tua vita adesso è in questo momento
il tuo miracolo
fermo.
Passa Rosa in città
ogni faccia affaccerà
il mondo
gira la testa.
Passa Rosa in città
diavolo!... mi
agiterà
CATERINA E IL
CORAGGIO
(P.
Fabrizi)
Caterina che stringi la notte
e
questa notte si ferma dov'è
Caterina che ascolti e non parli di
te
la bellezza ti illumina il pianto
Non è un vivere sempre di
Maggio
non è un cantico e questo lo sai
sfiori il tempo, conosci
l'amore e lo fai
senza amore, col solo coraggio che hai
Stella
incerta dell'attesa
stella sfortunata e offesa
vivido dolore,
malinconia
chiudi i tuoi cancelli al mondo...
e vai
via
Caterina che inganni la notte
ma questa notte tradisce anche
te
Caterina che passi nel freddo che c'è
quest'inverno è già neve e
rimpianto, per te
Stella incerta dell'attesa
stella sfortunata e
offesa
vivido dolore, malinconia
chiudi i tuoi cancelli al
mondo...
e vai via.
UN AEREOPLANO A
VELA
(G.M. Testa - P.R. Ponzo)
Un transatlantico di carta ti
regalerò
quando dovrai partire
e un capitano con le mani lo
navigherà
da questo a un altro mare
Un transatlantico di carta ti
regalerò
e un aeroplano a vela
ed un pilota con gli occhiali lo
piloterà
da questo a un altro cielo
E un canarino canterino
addomesticherò
per le giornate scure
di quando il mare e il cielo
dicono di no
e non si può viaggiare
Una bandiera senza segni ti
regalerò
quando dovrai partire
e il vento forte di levante la
sventolerà
che si potrà vedere
Una bandiera senza segni ti regalerò
e
una clessidra d'oro
quando la sabbia del deserto lo trascorrerà
ti
potrai riposare
E un canarino canterino
addomesticherò
per le giornate scure
di quando il vento e il tempo
dicono di no
e non si può più tornare
E un canarino canterino
addomesticherò
per le giornate scure
di quando il vento e il tempo
dicono di no
e non si può più viaggiare
E' COMUNQUE
NATALE
(P.
Fabrizi)
E la
pace verrà sulle nostre due singole guerre
e la prova più dura sarà
sotterrare l'amore e le armi.
E la
pace cadrà sulle nude colline dei seni
sulle tue citazioni latine sulle
nostre rovine.
Apri gli
occhi che è tutto finito
Anche gli ultimi spari non fanno più
male.
Tra un minuto è di nuovo Natale
Tra un minuto è comunque
Natale.
E il
silenzio sarà testimone di questo momento
E solo il tempo spazzerà le
mie colpe...
e il tuo stupido accento
TUTTI CERCANO
QUALCOSA
Tutti
cercano qualcosa, magari per vie infinite,
magari per vie
difficili e misteriose.
A volte con arroganza, e a volte senza
pudore,
a volte senza speranza e senza nemmeno piu'
dolore.
Soltanto per un po' di tempo o per la vita
intera,
nel sole di mezzogiorno o nella polvere di questa lunga
sera.
Tutti cercano qualcosa, che non sanno piu',
ma io
di piu', ma io di piu'.
Mi manchi che fuori e' freddo, mi
manchi che fuori piove,
che fuori c'e' quest'aria invisibile che
non si muove.
E manchi a tutta quanta la terra, a tutta la gente
del mondo,
mi manchi da tutto il tempo e nel tempo di questo
secondo.
E mancano le parole e manca il fiato,
e la voce
diventa di vetro in questo tempo affilato,
tempo che prende fuoco
se manchi tu,
ma io di piu', ma io di piu'.
E sara'
fuoco e sara' amore, oppure non sara',
e sara' amore da guardare
, finche' non ci vedra',
e sara' amore da pregare, finche' non
tornera'.
Sara' il ricordo da bruciare, finche' non
scaldera'
Sara' il ricordo da portare, finche' non
pesera'.
Tutti cercano qualcosa, la verita' che non ha
confini,
il nome della rosa o il nome degli
assassini,
la verita' che non ha colore e dorme sepolta dalle
stagioni,
e come questo povero cuore non ha padroni.
E
manca a tutta quanta la terra, a tutta la gente del mondo,
e
manca da tanto tempo, in questo tempo di piombo
E tutti vogliono
qualcosa che non hanno piu',
ma io di piu', ma io di
piu'.
E sara' fuoco e sara' amore, oppure non
sara',
e sara' amore da guardare , finche' non ci
vedra',
e sara' amore da pregare, finche' non
tornera'.
Sara' il ricordo da bruciare, finche' non
scaldera'
Sara' il ricordo da portare, finche' non
pesera'.
L'AMORE CON
L'AMORE SI PAGA (Ivano Fossati)
L'amore con l'amore si paga
l'amore con l'amore
si paga
l'amore con l'amore si paga
l'amore con
l'amore
Ho lacrime da donna
cosmetiche e
severe
e lacrime da uomo
profonde e non meno
sincere
E continuo a bussare alla porta di Dio
e
continuo a bussare alla porta di Dio
a passo di cane alla porta
di Dio
a passo di cane alla porta di Dio
Chi non ha
scarpe non ha ragione mai
chi non ha scarpe non ha padroni
rispondo io
chi non ha scarpe non ha scarpe allora
chi
non ha scarpe non ha scarpe
Vengo a vedere per l'ultima
volta
il mio grande amore
vengo a trovare per l'ultima
volta
il mio compositore
cuore di latta che non hai
fatto che guai
cuore meschino che non hai fatto che
guai
Col mio sguardo diritto
e i miei occhi
speciali
come una vedova di vent'anni che vuol
sapere
come una puttana di trent'anni che vuol
vedere
all'estremo limite del vero
ALL'ESTREMO LIMITE
DEL VERO C'E'
CHE L'AMORE CON L'AMORE SI PAGA
che
l'amore con l'amore si paga
l'amore con l'amore si
paga
l'amore con l'amore
Oh Capitano Mio
Capitano
anche se il viaggio e' finito
sento ancora
tempesta annunciare
e le donne esultare
le campane
suonare
e altre inutili parole d'amore
Oh Capitano
Mio Capitano
e' che non posso lasciare
che nemmeno un
sogno scivoli via
sotto nuove bandiere
ancora giorni e
sere
per il tempo che ha l'anima mia
e per
me
Orecchie d'asino
in questo entroterra
umido
vince chi dimentica
vince chi
dimentica
L'innamorato perpetuo
scrive la sua ultima
lettera alla luna
dall'orizzonte degli eventi
fa
l'elogio del peccato e del peccatore
quante inutili parole
d'amore
quante inutili parole
quante inutili parole
d'amore
quante inutili parole
E l'amore con l'amore
si paga
e l'amore con l'amore si paga
l'amore con
l'amore si paga
l'amore con l'amore
Ho lacrime da
donna
cosmetiche e severe
e lacrime da
uomo
d'amore, direi
Io continuo a bussare alla porta
di Dio
e continuo a bussare alla porta, di
Dio.
Canto e vivo
Uomini e no
delusioni che ti segnano un
po'
sembra ieri, vecchie canzoni e desideri
il buio e tu chissà
dov'eri,
nuove città
gli occhi tristi, gli occhi senza pietà del
mattino
mentre ti sveglia piano piano
l'idea di un figlio per la
mano.
Vivo, canto e vivo
mi perdo e mi ritrovo
ma sono sempre
io quando vivo
canto e vivo
cercando un cielo nuovo
che assomigli
al mio cielo.
Come si fa' a spostare l'orizzonte più in
là
giorni tristi che vai a letto e non ti svesti
che non sai bene se
resisti
Come ti va con il cuore che funziona a metà
troppo soli
sogni diversi e sogni uguali
per conquistarci un paio
d'ali.
Vivo, canto e vivo
mi perdo e mi ritrovo
ma sono
sempre io quando vivo
canto e vivo
cercando un cielo nuovo
che
assomigli al mio cielo.
Oggi però
coi ricordi voglio farci un
falò
cambio faccia voglio scordare freddo e pioggia
e poi caderti
tra le braccia.
O que
será (À
flor da terra) Chico Buarque/1976 Para o
filme Dona Flor e seus dois maridos de Bruno
Barreto
O que será que será Que andam suspirando pelas alcovas Que
andam sussurrando em versos e trovas Que andam combinando no breu das
tocas Que anda nas cabeças, anda nas bocas Que andam acendendo velas nos
becos Que estão falando alto pelos botecos Que gritam nos mercados, que
com certeza Está na natureza, será que será O que não tem certeza nem
nunca teráO que não tem conserto nem nunca teráO que não tem tamanhoO que
será que seráQue vive nas idéias desses amantes Que cantam os poetas mais
delirantesQue juram os profetas embriagados Que está na romaria dos
mutilados Que está na fantasia dos infelizes Que está no dia-a-dia das
meretrizes No plano dos bandidos, dos desvalidosEm todos os sentidos, será
que será O que não tem decência nem nunca terá O que não
tem censura nem nunca terá O que não faz sentido O que será que
seráQue todos os avisos não vão evitarPorque todos os risos vão desafiar
Porque todos os sinos irão repicar Porque todos os hinos irão
consagrar E todos os meninos vão desembestarE todos os destinos irão se
encontrar E o mesmo Padre Eterno que nunca foi láOlhando aquele inferno,
vai abençoar O que não tem governo nem nunca terá O que não tem vergonha
nem nunca terá O que não tem juízo.
CHISSA’ SE LO SAI (RON)
CHISSA’ SE LO SAI? TI HO GUARDATA E PER IL MOMENTO NON ESISTONO DUE OCCHI COME I TUOI COSI’ NERI, COSI’ SOLI CHE SE MI GUARDI ANCORA E NON LI MUOVI DIVENTAN BELLI ANCHE I MIEI E SI CAPISCE DA COME RIDI CHE FAI FINTA E CHE NON CAPISCI, NON VUOI GUAI MA TI GIURO CHE PER QUELLA BOCCA CHE CHE QUANDO TI GUARDO DIVENTA ROSSA MORIREI. CHISSA’ SE LO SAI? CHISSA’ SE LO SAI? FORSE TU NON LO SAI NO, TU NON LO SAI. COSI’ PARLIAMO DELLE DISTANZE, DEL CIELO, E DI DOVE VA A DORMIRE LA LUNA QUANDO ESCE IL SOLE CHISSA’ COME ERA LATERRA PRIMA CHE CI FOSSE L’AMORE E SOTTO QUALE STELLA, TRA MILLE ANNI, SE CI SARA’ UNA STELLA CI SI POTRA’ ABBRACCIARE? E POI LA NOTTE COL SUO SILENZIO REGOLARE QUEL SILENZIO CHE A VOLTE SEMBRA LA MORTE MI DA IL CORAGGIO DI PARLARE E DI DIRTI TRANQUILLAMENTE, DI DIRTELO FINALMENTE CHE TI AMO E CHE DI AMARTI NON SMETTERO’ MAI. COSI’ ADESSO LO SAI, COSI’ ADESSO LO SAI.
I miei amici stanno al bar (Enrico Ruggeri)
I
miei amici stanno al bar a dispetto del tempo
c'è un sorriso
dipinto
come una vecchia bugia
i miei amici sono lì
a
riempirsi i bicchieri
e mi sembrano veri
in questa vecchia
città
tra le partenze sognate
e le immobilità
partite giocate
lontano da qua
scommesse perdute puntando su chi
metteva il vestito
più bello che c'è
aveva tradito senza dire perchè
ma è l'ora di
chiudere vanno via
e accendono macchine nuove
ragazze vestite da
sera
domani sarà primavera
domani ci porterà via
i miei amici
stanno al bar
e mi tengono il posto
io voglio far presto li voglio
tutti con me
avremo tanti pensieri, domande e risposte
e donne
nascoste tra lo spazio che c'è
e prenotano voli che non prendono
mai
crociere in paesi lontano dai guai
le porte socchiuse, che
curiosità
e vogliono tutti pagarti il caffè
ma nascondono i pensieri
li nascondono a te
ma è l'ora di chiudere e vanno via
e vogliono
prendere il mare
tenerselo ai piedi del letto
stavolta io te lo
prometto
domani ti porterò via
da soli nel mondo col cuore nel
vento
stringiamo le mani a chi sta come noi
non siamo cambiati,
viviamo così
i miei amici stanno al bar
a dispetto del
tempo
ma il tempo sorride
e continua a fermarsi
qui
Torneranno gli angeli
Torneranno gli angeli a sfiorarci l’anima
L’allegria saprà tenerci per la mano
Oltre gli arcipelaghi mari senza limiti
Andremo via leggeri come un deltaplano
Ritornello
Per noi che non gridiamo mai che non cerchiamo eroi
Che siamo in mezzo alla tempesta
Ritornerà per noi
L’azzurro e la magia il lampo di un’idea l’amore che ti dà
alla testa
Torneranno gli angeli
Tra i lenzuoli tiepidi
Mi amerai come fosse un’avventura
Giocheremo ad illuderci svaniranno gli incubi sorridimi
vivi e non aver paura
Per noi che non gridiamo mai che non cerchiamo eroi
Che siamo in mezzo alla tempesta
Ritornerà per noi
L’azzurro e la magia il lampo di un’idea
La voglia di non dire basta!
Sognando ancora un po’
Il buio scioglierò che tu ci creda o no
L’amore ci darà alla testa
CLANDESTINO
Solo voy con mi pena / sola va mi condena / correr es mi destino / para burlar la ley / perdido en el corazón / de la grande babylon / me dicen el clandestino por no llevar papel. Pa´una ciudad del norte / yo me fui a trabajar / mi vida la deje entre Ceuta y Gibraltar / soy una raya en el mar / fantasma en la ciudad / mi vida va prohibida / dice la autoridad. Solo voy con mi pena / sola va mi condena / correr es mi destino / por no llevar papel / perdido en el corazón / de la grande babylon / me dicen el clandestino / yo soy el que quiebra la ley. Mano Negra / clandestina / peruano / clandestino / africano / clandestino / marijuana / ilegal
QUAND'ERI TU LA MUSICA (Mario Lavezzi)
Non c'era più, non c'era più la "musica"- giusto
finisse qui!
Che senso ha questo dannarsi
l'anima? - giusto da
vecchio film!
Guardo le mie mani senza compagnia, il tuo sguardo che va
via
senza tristezza, con tenerezza...
Lascio questo amore grande
come il mare per non fargli troppo male,
per ricordare quand'eri
tu quand'eri tu la musica, nuova strana magia il nostro
cielo
un'alchimia fantastica
prova ad essere mia vedo il
primo giorno come fosse lì
sento l'eco dei tuoi sì che mi
accarezza, con tenerezza, l'entusiasmo acerbo
( gioco mai vissuto), il
tuo corpo sconosciuto da immaginare, da respirare ...
Lascio questo
amore grande come il mare
per non fargli troppo male e ricordare
quand'eri tu quand'eri tu la musica...
Lascio quest'amore grande come
il mare per non fargli troppo male e ricordare quand'eri
tu
quand'eri tu la musica.
Precedente ]